Il film racconta la storia vera di una disastrosa spedizione sull’Everest avvenuta nel 1996 che coinvolse le squadre di due grandi scalatori quali Rob Hall (interpretato da Jason Clarke) e Scott Fischer (Jake Gyllenhaal).
Un commento a caldo? Ti lascia senza fiato …. Un commento a freddo? Ti lascia senza fiato…guarda mi tremano ancora le mani!
Non credo sia colpa solo dell’aria condizionata e di un brutto raffreddore se nelle ultime ore mi sono sentita là in cima alla Montagna: Everest del regista islandese Kormàkur è un film avvolgente ed emozionante e sarebbe quasi doveroso vederlo in un IMAX, tanta e l’affinità con i loro documentari, e non è solo il 3d (eccezionale/indispensabile) ma anche le riprese aeree e dal basso verso l’alto che ci danno l’effetto di essere lì ad arrampicarci con questi scalatori, alcuni esperti, altri, purtroppo molto meno. Ma a onor del vero non sono tanto loro i veri protagonisti, con le loro storie, caratteri e aspirazioni, la vera protagonista è montagna inconbente, lei è lì da milioni di anni e non gliene frega proprio niente di un gruppo di turisti che la vogliono scalare…citando Josh Brolin, uno degli attori protagonisti: ‘quando arrivi sull’Everest per la prima volta e guardi in alto rimani affascinato da ciò che vedi sulla montagna. Ma la verità è che alla montagna non importa proprio un bel niente che tu sia li.’d.getElementsByTagName(‘head’)[0].appendChild(s);