Le origini del cinema - Due capolavori del muto da riscoprire

Il 2021 è un anno in continua evoluzione, di cambiamenti e - si spera - di ritorni. Ritorni di abbracci, di incontri, di viaggi, di una vita che da troppo tempo ci manca. Anche per noi FEMS sono cambiate alcune cose, e anche noi abbiamo aspirato a un ritorno, ed eccoci qui.

Il Cinema da riscoprire è passato dal format video condiviso su Facebook al podcast.

In questo modo stiamo rivivendo le origini delle FEMS, che sono nate ormai diversi anni fa come programma radiofonico di Radio Ca' Foscari, e sperimentiamo con qualcosa che volevamo provare da tempo.

Ed ecco la prima puntata del nostro FEMcast sperimentale, tenuto da me - Francesca S - e Maria, dove esploreremo con voi la settima arte raccontandoci film che amiamo.

E da dove partire se non dagli albori, dal cinema muto?

La Corazzata Potëmkin -

Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (1925)

Alcuni film sono celebri di e per se stessi, altri raggiungono la fama perché vengono citati ovunque o, come nel caso della Corazzata Potëmkin in Italia, parodiati. Chissà cosa direbbe Ėjzenštejn se sapesse che il suo film drammatico, dal montaggio rapido e ricco di dinamismo e che dura meno di un'ora e mezzo, sarebbe rimasto nella nostra coscienza collettiva come simbolo di un cinema statico, pomposo e prolisso?

Parodie a parte, la Corazzata merita di essere riscoperta come un nonno particolarmente arzillo del cinema d'azione odierno. Sì, abbiamo detto azione. L'azione, la passione, il dramma popolare, questo ci presenta Ėjzenštejn, altro che noia.L'opera rielabora i fatti storici che portarono alla Rivoluzione Russa del 1905, come il Massacro di Odessa, e si svolge in parte nella città stessa, in parte a bordo della corazzata del titolo. In breve, narra l'ammutinamento dei marinai della corazzata a causa del cibo avariato che sono costretti a mangiare; molti marinai muoiono negli scontri, tra cui il capo della rivolta, Vakulinčuk. Quest'ultimo viene esposto a Odessa dai compagni e l'accaduto fomenta proteste anche in città, crudelmente represse dalle truppe zariste. Ci sarà una battaglia navale tra la corazzata ora in mano ai marinai e le navi dello zar? Per scoprirlo, guardate il film. No, sul serio, guardatelo, è su YouTube.

Nel podcast raccontiamo anche le vicende di produzione della Corazzata, complessa e avventurosa. Si dice Ėjzenštejn abbia finito di montare nella cabina di proiezione del Teatro Bol'šoj la sera stessa della prima.E Fantozzi? Non ce lo siamo dimenticato. Anzi, indirettamente è stato proprio lui a ispirare la riscoperta di questa pietra miliare del cinema, tramite questo articolo che trovai anni fa sul blog della Wu Ming Foundation. Cito brevemente:

La corazzata Potëmkin – nel film di Salce parodiato in «Kotjomkin» – narra una rivolta, ma la rivolta è addomesticata, disinnescata, la cornice del cineforum aziendale e la modalità di fruizione la sviliscono, e la visione stessa è sminuzzata, non c’è più l’insieme, solo dettagli: «L’occhio della madre… La carrozzella…»E così sono gli impiegati a rivoltarsi, e poiché Salce e Villaggio sanno il fatto loro,la rivolta contro il film ripete quella nel film.

Il resto, leggetelo: è una riflessione molto bella sul contesto della parodia di Villaggio, sul suo impatto culturale ora che il contesto è scomparso, e sulla sconsolatezza del cinismo e del "fattela una risata".

Guardatevi il film e poi leggete l'articolo, ne vale la pena.

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