Franca Valeri, un piccolo ricordo per una grande attrice.

Qualche anno fa ebbi il piacere di recitare un monologo di Franca Valeri, “Le solite brutte vacanze”, tratto da “Le Donne”, una raccolta di suoi testi, un pezzo semplice, a prima vista.

Non cercai di ispirarmi a lei, decisi di metterlo in scena in una maniera differente da come ci si aspetterebbe di vedere un monologo 'alla Valeri'.

Questo mi permise di trovarne dei significati ed un'ironia celati, oltre a quelli più immediatamente evidenti. La complessità del ragionamento della protagonista, la sua goffaggine, il suo voler negare le proprie debolezze anche a se stessa, il suo cercare un grottesco equilibrio anche nel cedere alla disperazione. Scene che strapparono più di una risata al pubblico, ma non prive di una palpabile amarezza.

Non conoscevo molto di Franca Valeri all'epoca, ma quel piccolo testo fu una piacevole sorpresa. Un testo semplice, ma dalla grande verità, sincero e denso. Con questo piccolo ricordo voglio omaggiare, assieme a FEMS, un'attrice unica e grande. Un personaggio e un'autrice teatrale che osservava e rappresentava un mondo di donne vibrante e completo, raccontandolo con un'irresistibile ironia, sempre intelligente.

In questi giorni la stiamo giustamente ricordando come una grandissima attrice. Da parte nostra, vorremmo suggerire anche di riscoprirla come autrice: nei suoi testi, nei suoi monologhi, al di là dei personaggi, libere di immaginarci in quelle situazioni. Un modo per sentirla forse ancora più vicina, come una simpatica e saggia amica.

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